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Gli adolescenti, l’effetto specchio e la forza del pensiero positivo

  • Immagine del redattore: Valentina Silvestri
    Valentina Silvestri
  • 19 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Desidero raccontarvi la storia di alcuni ragazzi che ho avuto l’onore e il piacere di assistere in questi ultimi anni presso il mio centro studi privato.

Oggi inizio da Bianca.

Bianca ha poco più di 11 anni quando inizia ad avere dubbi su se stessa. Non si piace, non ama il suo corpo, la sua voce né il suo carattere. Alterna momenti di profonda tristezza e senso di vuoto a scatti di rabbia, che la portano a numerosi litigi con sua madre.

Un giorno decide di tirare tutto fuori e parlare con me. Mi chiede di aiutarla. Non è da lei: lei non chiede aiuto. Ma sa che può fidarsi di me.

Parliamo. Mi spiega questi momenti cupi, questo non piacersi:

“Non mi piace il mio fisico. Le mie amiche sono più belle, magre e alte. E non mi piace affatto il mio carattere”.

Le porgo una serie di domande per capire cosa, del suo carattere, non le piace e cosa ritiene non essere bello del suo corpo. Nel frattempo, le spiego che è ancora molto giovane e si sta formando. Ma, essendo lei sempre stata molto matura per la sua età, capisco di poter lavorare più in profondità.

Così inizio a spiegarle cosa sono le credenze limitanti, di cosa si è convinta, e come poter sostituire tutto ciò con delle credenze potenzianti, “installando un nuovo programma” dentro di sé.

Le consiglio di iniziare con il gioco dello specchio: attraverso le altre persone, e ciò che pensa di loro, può risalire a quali siano le sue credenze. Le dico di notare che quei complimenti e quei bei pensieri sono rivolti anche a se stessa, perché ciò che vediamo nell’altro è un riflesso di noi stessi.

Lo stesso vale per gli aspetti che meno ci piacciono: capire quali siano in risonanza con lei.

“Incontri qualcuno insicuro? Arrogante? Ansioso? Guarda bene, Bianca. Se senti risonanza con parti di te, è lì che devi lavorare. Ascoltati, guardati e, con amore, accettati. Inizia da lì. Poi capirai come rafforzare la tua autostima o smussare alcuni angoli.”

Le spiego l’importanza di volersi bene e di trasformare quelli che per lei sono punti deboli in punti di forza.

Così inizia il percorso di Bianca, che, giorno dopo giorno, da una scarsa autostima costruisce una fortezza.

Oggi Bianca ha 14 anni. Dal giorno in cui abbiamo parlato ha iniziato ad ascoltare il prossimo, a vedere il suo riflesso e a recitare mantra potenzianti come:

"Io sono capace. Io mi amo. Io sono intelligente. Io posso tutto. Io sono bella."

Bianca ha iniziato ad apprezzare così tanto il suo corpo che, oggi, alla domanda “Ti piaci?”, risponde con sicurezza:

“Certo! Io sono bellissima, simpaticissima, intelligentissima e la numero uno!”

Oggi crede nelle sue capacità. Il suo rendimento scolastico è notevolmente migliorato e aiuta gli altri. Ha una nuova cerchia di amici, coltiva i suoi interessi, è allegra, felice, spensierata. Ha ben chiaro di essere meritevole d’amore.

Oggi veste come più le piace, senza vergogna, ma con tanta sicurezza in sé.

Oggi la guardo… e sono io ad ammirarla. Resto estasiata dalla sua bellezza, la sua aura, il suo candore e la sua saggezza.Sono grata per aver fatto qualcosa per lei e, anche, per me. Qualcosa che resterà sempre nel profondo del mio cuore.

Il lavoro costante su di sé ha funzionato. Cambiare il sistema di credenze ha funzionato. Pensare positivo ha funzionato.


Dott.ssa Valentina Silvestri - Tutor & Coach - Centro Studi L’Evoluzione 

 
 
 

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